Da tempo la questione ambientale occupa un ruolo chiave nella società occidentale contemporanea. Non a caso, l’epoca in cui viviamo, l’Antropocene, è definita tale proprio per l’impatto che le attività umane provocano sul sistema Terra. Alla base di ciò che si definisce come crisi ambientale attuale c’è innanzitutto l’estrema velocità di trasformazione applicata dall’essere umano a sistemi che si sono evoluti in tempi geologici, ben diversi da quelli storici.
Tuttavia, l’esigenza di rispettare i ritmi dell’ambiente naturale e la necessità di individuare soluzioni concrete alla crisi ambientale, sono spesso state viste come un limite inaccettabile per l’economia. Come affermato ormai da molti, le cause della crisi ambientale attuale non rispondono però a una responsabilità generica, bensì sono da individuarsi nel modello di sviluppo capitalistico neoliberista, finalizzato alla crescita del profitto, allo sfruttamento della forza lavoro e all’appropriazione delle risorse naturali.
La questione cruciale è allora la seguente: come si può avviare una profonda trasformazione necessaria a creare una società equa ma in armonia con l’ecosistema Terra? Per generare tale cambiamento, non sarà sufficiente una “nuova” rivoluzione tecnologica se non anticipata da una rivoluzione sociale e culturale al cui centro c’è anche il linguaggio.
“Viviamo in una società basata su narrazioni, ma quando ci guardiamo attorno, ci rendiamo conto che alcune di queste non funzionano” - sostiene l’eco-linguista Arran Stibbe.
Tutto ciò a cui siamo in grado di pensare, e che esprimiamo attraverso il linguaggio, coinvolge “frame” linguistici, ovvero strutture mentali inconsce utili a farci comprendere il contesto di riferimento. I frame sono articolati in parole, relazioni e ruoli, che creano un sistema e ci permettono di orientarci nella quotidianità. Ma questi frame possono essere anche manipolati e modificati per le ragioni più differenti. Soprattutto nella quotidianità abbiamo a che fare con una molteplicità di frame che rendono per esempio il cambiamento climatico o più in generale la crisi ecologica un evento astratto, lontano e generico.
Quello di “natura” non è certo un concetto semplice da esplicitare. Ad esso si collegano molteplici domini. Cibo, energia, acqua, salute, paesaggi, ma anche alluvioni, uragani, siccità, terremoti sono solo alcune delle aree che si sovrappongono al concetto di “natura”, ed è per questo che servono frame in grado di captare la realtà e la complessità dei fatti naturali e delle loro intersezioni con quelli sociali. Le parole, se inserite in sistemi linguistici, possono infatti attivare frame desiderati in grado di permettere o impedire l’adeguata comprensione di un fatto o di un problema.
E' questo l'obiettivo del secondo ciclo di Riflessioni Virali - “Comunicare la transizione ecologica”. In ciascuno dei sei appuntamenti analizzeremo e discuteremo delle narrazioni e del linguaggio utilizzato dalle differenti discipline per comunicare l’urgenza della transizione socio-ecologica, ovvero l’uscita da un paradigma centrato sulla crescita economica indefinita, per accedere a un nuovo paradigma ancora non chiaramente delineato ma che sia in grado di valorizzare concetti quali equilibrio, autonomia, autosufficienza e democrazia. Una scienza della transizione ecologica – perché è di quello che stiamo parlando – richiede uno sforzo reale e concreto per creare un frame – non un linguaggio scientifico – comune a tutte le discipline, dalla biologia, ecologia, geologia, agronomia, ecc., alle scienze sociali, linguistiche, economiche, filosofiche e politiche. Proprio per questo, ogni appuntamento avrà come fine non solo quello di analizzare il proprio campo di sapere e il suo contributo alla transizione ecologica, bensì proporre nuove narrazioni e nuove strategie linguistiche e comunicative.
L'iniziativa sulla pagina Facebook @UnescoChairTurin, La rubrica prevede 6 appuntamenti (ogni due Mercoledì alle ore 17:00) disponibili in diretta streaming sulla pagina Facebook, disponibile inoltre in differita sui canali social Facebook, Instagram, Linkedin e su Youtube.
7 Ottobre 2020 - Dario Padovan, Roberto Mastroianni e Sara Destefanis
21 Ottobre 2020 - Maria Cristina Caimotto e Daniela Fargione
4 Novembre 2020 - Dario Padovan e Mario Salomone
18 Novembre 2020 - Simone Contu e Fiorenzo Martini
2 Dicembre 2020 - Simona Bonelli e Marco Giardino
16 Dicembre 2020 - Osman Arrobbio e Alessandro Sciullo
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